29 novembre 2016 TRUMAN - METTI UNA SERA AL CINEMA - CGS DON BOSCO APS VERBANIA

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29 novembre 2016 TRUMAN

STORICO RASSEGNE > METTI UNA SERA AL CINEMA 28
TRUMAN

TRUMAN - UN VERO AMICO E' PER SEMPRE


Truman - Un vero amico è per sempre                 
Un film di Cesc Gay.   Con Ricardo Darín, Javier Cámara, Dolores Fonzi, Eduard Fernández, Alex Brendemühl.Pedro Casablanc, José Luis Gómez, Javier Gutiérrez, Elvira Mínguez Titolo originale Truman.  Commedia, durata 108 min.  - Spagna, Argentina   2015.  - Satine

Truman ci riconcilia con la natura umana, e con il cinema nella sua capacità di raccontarla    

Paola Casella
Il madrileno Tomas parte dal Canada dove si è  trasferito per recarsi dal suo migliore amico Julian, attore argentino  trapiantato a Madrid. Tomas ha solo quattro giorni da trascorrere con  Julian, e sa che il suo amico ha poco tempo da vivere. Ma entrambi  rifiutano di inscenare un addio, preferendo entrare insieme nello  spaesamento che precede la morte, e che comporta anche decisioni  pratiche non più rimandabili. Fra queste la più difficile riguarda  Truman, il cane di Julian, per cui si dovrà trovare una casa e una  famiglia, dato che il suo padrone non potrà più occuparsene. E anche in  questo Tomas non lascerà solo il suo amico, costi quel che costi.
Il regista spagnolo Cesc Gay compie un piccolo miracolo: raccontare gli  ultimi giorni di un uomo senza pietismo o retorica dei sentimenti,  commuovendoci nel profondo, facendoci sorridere (e ridere) nonché  riflettere sull'importanza delle relazioni fra le creature viventi,  compreso Tru(e)man, "vero uomo" in quanto esempio di mascolina fedeltà e  dedizione. Fedele e devoto è Tomas che, come ogni vero amico, non molla  mai, ma lo sono anche le donne della vita di Julian e il figlio Nico.  Ognuno, parente prossimo o conoscente occasionale, reagisce alla  dipartita imminente secondo le proprie umane capacità, riservando  delusioni o sorprese. E Julian reagisce a tutti con quell'onestà e  franchezza che gli derivano dal ribaltamento delle priorità che avviene  in chiunque si confronti con la morte.
Cesc Gay affronta la storia di Truman con altrettanta onestà e  franchezza, sviluppando una narrazione autentica, creando un gruppetto  di personaggi totalmente credibili e inevitabilmente amabili: separarsi  da loro sarà difficile per gli spettatori come lo è per Tomas staccarsi  da Julian, e viceversa. La sceneggiatura non ha un solo momento di  inautenticità o di furbizia (compreso l'utilizzo del cane a scopo  straziante), una sola caduta di stile o di tensione emotiva, anche se  quella tensione viene spesso stemperata dall'umorismo che deriva dalla  profonda assurdità non già della morte, ma della vita stessa, perché  ognuno vive, e muore, come può.
Niente è scontato nei personaggi di Truman o nelle svolte della  loro storia, eppure tutto ha un senso, è umanamente comprensibile, né  mai il regista sottovaluta l'intelligenza e l'esperienza di vita degli  spettatori, che (ri)conoscono ognuna delle reazioni di Tomas e Julian,  fuori dai cliché del melodramma. Ricardo Darin nei panni di Julian e  Javier Camara in quelli di Tomas sono straordinari e straordinariamente  credibili. La loro amicizia è di quelle che tutti vorrebbero perché  comporta un'accettazione totale dell'altro, manchevolezze comprese.
Gay sa capire, e raccontare, ciò di cui "c'è bisogno", non solo in punto  di morte ma in corso di vita. La sceneggiatura, scritta con Tomàs  Aragay, centellina le informazioni inserendole lentamente in punti  precisi della storia, come ingredienti da aggiungere solo al momento  giusto, con infinita delicatezza. "Sii forte", si dicono Tomas e la  moglie proprio all'inizio del film, prima che lui parta per Madrid: ed è  l'invito del regista, che ci vuole coraggiosi e generosi come Tomas e  Julian, perché (altrimenti) quello che resterà di noi è "molto poco".
La regia e gli attori non manipolano i nostri sentimenti ma li guidano  senza falsi pudori nel centro pieno della storia e nel cuore gonfio dei  suoi eroi del quotidiano, centellinando le lacrime (che sgorgheranno  comunque copiose fra il pubblico) e modulando l'accompagnamento musicale  per raccontarci come sono fatti gli uomini, e le donne, di quali  meschinità ma anche di quale grandezza sono capaci.
Truman ci riconcilia con la natura umana, e con il cinema nella sua capacità di raccontarla.                 
                              

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