04 febbraio 2025 L'INNOCENZA - METTI UNA SERA AL CINEMA - CGS DON BOSCO APS VERBANIA

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04 febbraio 2025 L'INNOCENZA

METTI UNA SERA AL CINEMA 35
04/02/25    Titolo originale: MONSTER – L’INNOCENZA Regia: Hirokazu Kore-eda

Interpreti: Ando Sakura, Eita Nagayama, Soya Kurokawa, Hinata Hiiragi, Mitsuki Takahata, Akihiro Kakuta, Shidô Nakamura
Durata: 126′   Origine: Giappone, 2023


Dopo le fughe in Francia e in Corea, Kore-eda torna a casa, in Giappone. E si potrebbe leggere come il desiderio di un ritorno alle origini, di riconnettersi alle radici che hanno nutrito lo spirito più profondo del suo cinema. E  per questo ritorno, decide di affidarsi, dopo anni, a una sceneggiatura scritta da altri, da Yuji Sakamoto, e a un’equipe completamente rinnovata. Il terreno di esplorazione rimane lo stesso: lo spettro della solitudine e le difficoltà dei legami, con tutte le variazioni del caso, i continui alti e bassi, lo sguardo attento all’infanzia… Ma la scrittura di Sakamoto introduce delle complicazioni strutturali inedite per Kore-eda, disarticolando il racconto in tre prospettive differenti, che svelano progressivamente la storia nello svolgersi e riavvolgersi della linea temporale. Nella prima parte, una giovane madre vedova deve confrontarsi con i comportamenti sempre più strani del figlio Minato, che frequenta l’ultimo anno di scuola elementare e vive un momento di grave difficoltà. Da alcune drammatiche confidenze, la donna si convince che il figlio sia stato vittima di abusi psicologici e di punizioni eccessive e violente da parte di un nuovo professore. Ma, nella seconda parte, la prospettiva del maestro Hori svela quanto queste accuse e sospetti siano infondati. La verità è più complicata, eppure più semplice di così. E verrà nell’ultima parte del film, in cui tutto passa attraverso lo sguardo del piccolo Minato. L’innocenza dunque si muove per tracce misteriose, deviazioni e aggiustamenti, insinuazioni e negazioni, in una specie di rompicapo rashomoniano. Kore-eda riscopre la sua straordinaria sensibilità, capace di cogliere, con minimi accenni, l’intero spettro dei sentimenti. Mostra, ancora una volta, di sapere raccontare i bambini come nessun’altro, di aprire gli occhi con una tenerezza naturale, necessaria. All’improvviso, il suo sguardo si libera dei fardelli e si accorda alle note di Ryuichi Sakamoto (a cui il film è dedicato). E ritrova tutta la purezza e apre squarci di verità struggenti.

 
 

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