Giovedi 31 ottobre 2024 ore 21:00 IL CONTRABBANDO NON E' PECCATO
EVENTI
Carissime
e carissimi associati,
come
annunciato ieri sera, la nuova iniziativa che lanciamo con il nostro 35esimo
compleanno è INCONTRI DI CINEMA …... senza frontiere. Un
esperimento, un giovedì al mese, per andare oltre i confini, in senso lato, non
solo quelli geografici, ma anche culturali, artistici. La prima tappa di questo
nuovo avventuroso percorso sarà la proiezione, giovedì 31 ottobre del
docufilm “Il Contrabbando non è Peccato”, in presenza del regista,
Nicola Buffoni, durata 83 minuti, sceneggiatura: Nicola Buffoni, Alessio Cusano e Andrea
Delvescovo, fotografia Alessio Cusano, Italia 2024. Ingresso € 4,00 sala
AL CHIOSTRO.
Il
film è stato proiettato in anteprima al Trento Film Festival 2024; si
tratta, come si legge sul sito del festival di “un lavoro corale che nasce
dalla volontà di ricostruire un’epoca storica in un territorio
"particolare" tra Ossola e Vallese. Una vicenda che comincia alla
fine del 1700 e termina nei primi anni ’70 del 1900, raccontata dalle
testimonianze degli ultimi spalloni ossolani, dai finanzieri, da guardie
confinarie Svizzere e storici del territorio, sia Italiani che Svizzeri. Il
documentario ha quindi una radice storica ma è anche un’occasione per viaggiare
tra le alte Valli in Ossola e Vallese.”
C’è
un mondo che ai più, ancora oggi, risulta sconosciuto o memore di qualche
racconto riservato solo a coloro che c’erano o che sapevano. Il documentario di
Nicola Buffoni, scritto con Alessio Cusano e Andrea
Delvescovo, pone rimedio a questa mancanza. L’epica degli spalloni, i
contrabbandieri di montagna, nella Val d’Ossola, tra l’Italia e la Svizzera,
torna a vivere con una minuziosa ricostruzione per testimonianze e foto
d’epoca. Con la loro bricolla sulla spalla, questo grosso sacco di juta e
cartone, portano fino a 30 chili di merce. Dal 1757 al 1975 sono numerosi gli
episodi e gli aneddoti raccontati da Il contrabbando
non è peccato. Più che di guardie e di ladri, questa è una storia di
uomini, tutti costretti su di un unico fronte, quello della sopravvivenza
sociale. Tutti uguali. È la definizione che sancisce la difficoltà di una vicenda
vissuta fino in fondo, con le sue regole non scritte e le sue tragedie: circa
60 morti in poco più di duecento anni. Dal primo tentativo, nel XVIII secolo,
di una quarantina di donne che dalla Svizzera prova a portare in Italia 10000
cappelli di paglia, alla metà degli anni ’70 quando gli ultimi spalloni
decidono che quel mestiere non è più lo stesso e il loro tempo è finito.(dalla
recensione di Frederic Pascali su Taxidrivers)
Il
film è stato sostenuto dal museo della Montagna e del Contrabbando di
Macgnaga, da Insubrica Historica, dal Museo dello Spallone e dall’Associazione
Sentieri degli Spalloni di Masera, dal Museo del Paesaggio di Verbania,
dall’Archivio Novellini e dall Produzioni Dal Basso.
La
voce narrante – scrive ancora Pascali – la fitta rete d’interviste, ex
spalloni, ex finanzieri, storici locali. Tutto è predisposto con ottima
architettura narrativa divisa in capitoli. Ben illustrati, foto d’epoca
comprese, dalla precisa fotografia dallo stesso Alessio Cusano. Gli episodi
citati sono tanti, mentre il racconto, denso di richiami di cronaca, scorre di
grandissimo interesse e valore storico, senza mai perdere la sua tensione. Le
inquadrature, scelte con cura, trasformano la memoria in una sceneggiatura
avvincente.
Il regista Nicola Buffoni,
autore, direttore creativo e produttore esecutivo. Frequenta Ipotesi Cinema
diretta da Ermanno Olmi. Lavora a lungo come montatore, collaborando con
importanti registi come Virzì, Salvatores, Muccino, Soldini. Si occupa di regia
e produzione per spot pubblicitari, documentari e prodotti televisivi.