11 dicembre 2012 Romanzo di una strage
ROMANZO DI UNA STRAGE
Trama del film Romanzo di una strage:
Dopo piazza Fontana l'Italia non sarebbe più stata quella di prima. Milano, 12 dicembre 1969. Alle 16h37 in piazza Fontana un'esplosione devasta la Banca Nazionale dell'Agricoltura, ancora piena di clienti. Muoiono diciassette persone e altre ottantotto rimangono gravemente ferite. Nello stesso momento, scoppiano a Roma altre tre bombe, un altro ordigno viene trovato inesploso a Milano. E' evidente che si tratta di un piano eversivo. La Questura di Milano è convinta della pista anarchica, ci vorranno molti mesi prima che la verità venga a galla rivelando una cospirazione che lega ambienti neonazisti veneti a settori deviati dei servizi segreti. La strage di Piazza Fontana inaugura la lunga stagione di attentati e violenze degli anni di piombo.
GENERE: Drammatico
REGIA: Marco Tullio Giordana
SCENEGGIATURA: Sandro Petraglia, lt Stefano Rulli, Marco Tullio Giordana
ATTORI:
lt Valerio Mastandrea, Pierfrancesco Favino, lt Fabrizio Gifuni, Laura Chiatti, Luigi Lo Cascio, Michela Cescon, Giorgio Colangeli, Giorgio Tirabassi, lt Omero Antonutti, Thomas Trabacchi, lt Fausto Russo Alesi, Denis Fasolo, lt Giorgio Marchesi, Andreapietro Anselmi, lt Sergio Solli, Antonio Pennarella, lt Stefano Scandaletti, Giacinto Ferro, lt Giulia Lazzarini, Benedetta Buccellato
FOTOGRAFIA: lt Roberto Forza
MONTAGGIO: Francesca Calvelli
MUSICHE: lt Franco Piersanti
PRODUZIONE: Cattleya in collaborazione con Rai Cinema
DISTRIBUZIONE: 01 Distribution
PAESE: Italia 2012
DURATA: 130 Min
FORMATO: Colore
Un film secco e pudico che mette mano (e cuore) su una delle pagine più tragiche della nostra storia recente
Quando si guarda questo genere di film la prima impressione che si ha (o almeno, che io ho) è quella di tristezza. Dovuta al fatto che in questo paese per conoscere come sono andati certi accadimenti, bisogna andare al cinema. Questo film lascia l’amaro in bocca perché, alla fine, non si scopre niente. Si rimane delusi e, diciamo, annoiati. La lentezza, in alcune parti, della narrazione a parer mio però non è un difetto. Ci fa solo vedere come funzionano le cose da noi, in Italia: in modo confuso,caotico a volte, lento e purtroppo senza giungere a niente. Come in questo caso appunto. Dopo quasi quarantatre anni non è successo niente. Nessun colpevole e tutti assolti da ogni accusa. Coloro che hanno provato a cercare di far luce, di dare delle risposte, sono morti. Coloro, come l’anarchico Pinelli, accusati senza prove di atti di terrorismo, sono morti (e in maniera non chiara per giunta). Coloro che vivevano la loro vita, da cittadini di questo paese, senza dar noia a nessuno vittime però di un sistema che funziona come il cane che si morde la coda, sono morti. Chi doveva difenderli, chi amministrava il potere, chi si confessava raccontando le sue paure (in maniera lenta e pesante direi ma il personaggio storico di Aldo Moro era così) sono morti oppure anche loro sono stati uccisi. Questa è l’Italia. Evviva l’Italia, tutta intera. Di Nero Frank