7 dicembre 2015 LE REGOLE DEL CAOS Mostra Camelia
STORICO RASSEGNE > METTI UNA SERA AL CINEMA 27
Città di Verbania
il giardino sul lago
all'interno della
XII Mostra Camelia Invernale
Giardini d’Inverno prima edizione
in programma dal 5 al 8 dicembre 2015
Il Cinecircolo Giovanile Socio Culturale
"DON BOSCO"
"DON BOSCO"
e BIBLIOTECA CIVICA
presenta
presenta
Lunedi 7 dicembre 2015
ore 18:00 e ore 21:00
presso VILLA GIULIA a VERBANIA-PALLANNZA
presso VILLA GIULIA a VERBANIA-PALLANNZA
Le REGOLE DEL CAOS
LE REGOLE DEL CAOS
Un oggetto originale, teatrale nell'impostazione, esplicito nel sottotesto ma dalla sceneggiatura carica del peso di drammi ingombranti
Anno 1682. Sabine De Barra (Kate Winslet), donna volitiva e talentuosa, lavora come paesaggista nei giardini e nelle campagne francesi. Finché un giorno riceve un invito inaspettato: Sabine è in lizza per l'assegnazione di un incarico alla corte di Luigi XIV (Alan Rickman). Se, al primo incontro, l'artista della corte del Re Sole André Le Notre (Matthias Schoenaerts) appare disturbato e indispettito dall'occhio attento di Sabine e dalla sua lungimirante natura, alla fine sceglie proprio lei per realizzare uno dei giardini principali del nuovo Palazzo di Versailles. Malgrado - e forse proprio grazie - al poco tempo a disposizione, il valore della ricerca artistica individuale di Sabine, del suo "little chaos" sarà presto riconosciuto anche da Le Notre.
- GENERE: Drammatico , Storico , Sentimentale
ANNO: 2014
REGIA: Alan Rickman
ATTORI: Kate Winslet, Alan Rickman, Matthias Schoenaerts, Helen McCrory, Stanley Tucci, Jennifer Ehle, Danny Webb, Phyllida Law, Steven Waddington, Adrian Scarborough, Adam James, Henry Garrett, Cathy Belton
- SCENEGGIATURA: Alison Deegan
FOTOGRAFIA: Ellen Kuras
MONTAGGIO: Nicolas Gaster
PRODUZIONE: Artemis Films, BBC Films, The Bureau
DISTRIBUZIONE: Eagle Pictures
PAESE: Gran Bretagna
DURATA: 112 Min
Marianna Cappi
Sabine De Barra, donna e non nobile, è in lizza per un incarico alla corte di Luigi XIV. Il sovrano e la sua cerchia stanno per trasferirsi a Versailles e l'artista di corte André le Notre, nonostante il disappunto iniziale, sceglie proprio Madame De Barra per realizzare uno dei giardini principali del nuovo palazzo. Mentre lei cerca di fare i conti con una tragedia del passato, Le Notre li fa con il disagio del suo presente. La malinconia di lui, attrae Sabine, mentre la tenacia di lei, e la sua sincerità, le avvicinano André.
Il titolo originale, A Little Chaos, non fa il paio con quello normativo che ha scelto la distribuzione italiana: in fondo, Alan Rickman non voleva probabilmente dettar legge in campo cinematografico, bensì confezionare un piccolo film originale, nel quale vestire "modestamente" i panni del Re Sole. E se suona contraddittorio, è perché Le regole del caos è un progetto che si regge da cima a fondo su un balletto di contraddizioni, a partire dalla manciata di grandi attori anglofoni che giocano a fare i massimi francesi. La corte di Versailles, poi, non si direbbe certo lo sfondo ideale di un film di (relativamente) piccolo budget, ma in questo senso la scommessa è vinta, perché, pur girando esclusivamente in Inghilterra, il regista e la sua troupe tecnica sono riusciti a ricreare le dinamiche estetiche e relazionali della corte con gusto e autenticità (meravigliose le pantofoline di seta che affondano nel fango, a riprova di un'esistenza spesa nel nome dell'ideale, contro ogni buon senso).
Teatrale nell'impostazione, come da scena madre tra Sabine e il re nel frutteto, esplicito nel sottotesto, con la protagonista nobile d'animo di contro ad una nobiltà di sangue meschina e capricciosa, e comoda nei suoi abiti senza corsetto perché lavora e non sta a guardare, il film di Rickman è effettivamente, nonostante tutto, un oggetto originale, in virtù principalmente del suo soggetto: la sfida sociale e creativa di una paesaggista alla corte del Re Sole. Peccato che la sceneggiatura non si accontenti di essere un gioco che si prende sul serio, come una danza a Versailles, ma si carichi del peso di fantasmi familiari e drammi ingombranti, fuori tema e fuori stile.
Kate Winslet da sola ha la forza di farci credere qualunque cosa, ed è senza dubbio lei a salvare dall'annegamento Matthias Schoenaerts, anche se il film racconta il contrario. Solo Stanley Tucci è in grado di rubarle la scena: nell'interpretare il Duca D'Orleans, fratello del re, è evidentemente il più felice della compagnia, nonché il più à l'aise.