28 marzo 2023 SICCITA' - METTI UNA SERA AL CINEMA - CGS DON BOSCO APS VERBANIA

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28 marzo 2023 SICCITA'

METTI UNA SERA AL CINEMA 33
SICCITA'
SICCITA’ – regia di Paolo Virzì
 
Genere Commedia - durata 124  minuti

 
Da troppo tempo non piove a Roma e come le piante, uomini e donne si sono inariditi. Antonio, in prigione per aver ucciso la sua compagna, non contempla più la libertà, Loris, chauffeur impiegato un tempo nella pubblica amministrazione, parla coi suoi cari fantasmi, Alfredo, attore in panne, è ossessionato dai social, Mila, sua moglie, risolleva l'economia familiare lavorando in un supermercato, Sara, dottoressa a tempo pieno, individua un nuovo 'male', Luca, avvocato marito di Sara, è in crisi con la moglie e si consola con Mila, Giulia, infermiera alla prima gravidanza, aspetta da sempre il ritorno del padre, Raffaella, consorte tradita, cerca da sempre il consenso del padre... i loro destini si incrociano nella capitale che aspetta la pioggia e guarda avanti. Per migliorarsi o forse per lasciare tutto com'era.


 
Un film che può rilanciare il cinema italiano. Ha riscosso un ottimo riscontro di critica e pubblico “Siccità“ di Paolo Virzì presentata fuori concorso in occasione della Mostra Internazionale del Cinema di Venezia 79. Merito del tema, attualissimo, e di un parterre di attori di primo piano che hanno contribuito in modo rilevante alla buona riuscita dell’opera.  L’intero lavoro si basa su un’ottima intuizione, caduta incredibilmente a fagiolo con quanto realmente successo nel nostro Paese quest’estate. Nel film il cineasta estremizza infatti il fenomeno della siccità, riprendendo una Roma completamente a secco da tre anni, un fattore che cambia radicalmente le abitudini e le vite dei cittadini, i quali inevitabilmente devono fare i conti con la propria esistenza e con la propria quotidianità, ormai totalmente scandita dall’emergenza.  Tutti i personaggi, diversissimi tra loro, sono la rappresentazione umana dell’apocalisse ecologica che sta vivendo una città ritratta con un filtro giallo, per certi versi simile al Messico, e con un uso credibile della CGI (computer generated imagery, effetti visivi generati in modo digitale) assolutamente credibile. La critica, che ha accolto in linea generale in modo positivo il film, ha paragonato in qualche modo l’Opera di Virzì al fortunatissimo “Don’t look up”, pellicola di Adam McKay uscita su Netflix nel 2021, proprio perché ne ricalca il senso apocalittico (lì sottolineato dal riscaldamento globale) declinandolo però con una fortissima matrice italiana, anzi romana. La Capitale però è spogliata dalla sua grande bellezza (fotografata ad esempio in modo magistrale da Sorrentino) bensì presentata in modo arido e alle prese in una sorta di loop di negatività. Un concetto nato ispirandosi alla città durante la pandemia, come sottolineato dal cineasta stesso in fase di presentazione:  «Nel momento in cui le strade delle nostre città erano deserte, ed eravamo chiusi ciascuno a casa propria, connessi l’uno all’altro solo attraverso degli schermi, ci è venuto naturale guardare avanti, interrogandoci su quello che sarebbe stata la nostra vita dopo. È stata un’occasione vitale dal punto di vista artistico per poterci interrogare sul senso del racconto, non poteva che essere un film corale».   In un momento di forte crisi in termini di incassi, “Siccità” sembra avere tutte le carte in regola per poter riportare, finalmente, il pubblico in sala a vedere un film italiano. Le caratteristiche ci sono tutte, a cominciare dal tema, perfettamente congeniale con il periodo che stiamo vivendo, passando poi per il cast – dove brillano stelle acchiappa spettatori come Valerio Mastrandrea e l’amatissima Monica Bellucci – oltre che soprattutto per l’ottima fama del regista, uno dei pochi ad essere apprezzati sia dagli appassionati dell‘arthouse che da quelli più con gusti più “popolari”.
 

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