26 aprile 2016 WATER
STORICO RASSEGNE > METTI UNA SERA AL CINEMA 27
WATER
Water
di Yael Perlov, Nir Sa’Ar e Maya Sarfaty, Yona Rozenkier, Mohammad Bakri, Ahmad Barghouti, Pini Tavger, Tal Haring
Paese: Palestina, Israele
Anno: 2012
Durata: 120'
Lingua: arabo, ebraico, inglese
Sottotitoli: italiano
Produzione: The TEL-AVIV UNIVERSITY and TU VAS VOIR
Distribuzione: Wide 40 (distribuzione internazionale)
Festival: Venice Film Festival 2012 – International Film Critic’s Week, Italy 2012 / Busan International Film Festival, Korea 2012 / Mostra International de Cine de Saõ Paulo, Brazil 2012 / Stockholm International Film Festival, Sweden 2012
Uno straordinario progetto cinematografico del 2012 che unisce 5 registi israeliani e 3 palestinesi in un film di 7 cortometraggi che raccontano in modo diverso l’acqua, ma soprattutto la difficile convivenza dei due popoli. Tra documentario e fiction, dramma e grottesco. Il film ha aperto la Settimana della Critica alla Mostra del Cinema di Venezia 2012.
Una giovane coppia di Tel Aviv è costretta a condividere la frescura di una fonte in mezzo alla campagna con un gruppo di lavoratori palestinesi tra paure ataviche e sprazzi di solidarietà (Still Waters di Nir Sa’ar e Maya Sarfaty). Un venditore d’acqua palestinese rifornisce d’estate i serbatoi e i pozzi nella zona di Betlemme lasciata all’asciutto dal controllo esercitato dai coloni (The Water Seller di Mohammad Fuad). Un soldato israeliano sull’orlo dell’esaurimento nervoso e un contadino palestinese arrestato perché ha violato il coprifuoco per annaffiare i suoi cocomeri cercano di addomesticare un’asina (Raz and Raja di Yona Rozenkier). Un attore famoso e i suoi due figli intrattengono un singolare rapporto con l’anziana vicina di casa, sopravvissuta ai campi di sterminio, a base di equivoci e gocce di collirio (Eye Drops di Mohammad Bakri). Un anziano arabo che ha vissuto a lungo negli States gestisce una piscina frequentata da famiglie palestinesi che non hanno mai visto il mare, ma anche da gruppi di coloni che la fanno da padroni (Kareem’s Pool di Ahmad Bargouthi). Un soldato israeliano, in una pausa dalle esercitazioni, rivive un momento della sua infanzia e s’immagina immerso nella vasca da bagno mentre la madre gli lava i capelli e il padre lo esorta a sbrigarsi (Drops di Pini Tavger). Una giovane e timidissima ebrea ortodossa, mentre attende che i suoi genitori la portino a uno Shidduch, l’appuntamento che prelude a un matrimonio combinato, intrattiene una bizzarra conversazione, attraverso una porta chiusa, con un idraulico arabo (Now and Forever di Tal Haring).