PRESENTAZIONE RASSEGNA 28
STORICO RASSEGNE > METTI UNA SERA AL CINEMA 28
METTI UNA SERA AL CINEMA 28 la sigla
Il Cinecircolo Giovanile Socio Culturale "DON BOSCO"
presenta
la rassegna di cultura cinematografica
Inizio martedi 18 ottobre 2016 a Il Chiostro
Il costo della TESSERA UNICA ASSOCIATIVA rimane a 60,00 € per
25 film il Martedi
+ 3 film nella RASSEGNA CINEGUSTO il giovedi
In collaborazione con A.I.S. VCO
+ 2 film nella RASSEGNA CINEABILE il giovedi
In collaborazione con Consorzio dei Servizi Sociali del Verbano
Quindi 30 film a 2,00 € a film
PREVENDITA TERMINATA!!!
3 turni consueti al CHIOSTRO : Turno A ore 17:15 - Turno B ore 19:30 - Turno C ore 21:30
La novita' e' che ci trasferiremo nei mesi di Gennaio e Febbraio 2017 per 8 martedi
con 2 proiezioni a serata: alle 17:30 e alle 20:30
RASSEGNA RISERVATA UNICAMENTE agli ASSOCIATI
3 SPECIAL EVENTS CINeGUSTO il GIOVEDI
in collaborazione con A.I.S. VCO
Associazione Italiana Sommelier VCO
con possibilita' di prenotare una degustazione
UNICA PROIEZIONE
+
2 SPECIAL EVENTS CINeABILE il GIOVEDI
in collaborazione con
PRESENTAZIONE DELLA RASSEGNA
“Perché i film ci piacciono e ci coinvolgono?”, “Che impatto hanno su di noi?”, “Che cosa cambia vedere un film al cinema o su un tablet?”. Sono alcune delle domande a cui tenta di dare risposte il saggio “Lo schermo empatico” (Raffaello Cortina), scritto da Vittorio Gallese, docente di fisiologia all'Università di Parma e membro del team che ha scoperto i neuroni specchi nel 1992,.... leggi tutto
****** TUTTE LE SCHEDE E I TRAILERS ******
ARRIVEDERCI AL MARTEDI....
PRESENTAZIONE DELLA RASSEGNA
“Perché i film ci piacciono e ci coinvolgono?”, “Che impatto hanno su di noi?”, “Che cosa cambia vedere un film al cinema o su un tablet?”. Sono alcune delle domande a cui tenta di dare risposte il saggio “Lo schermo empatico” (Raffaello Cortina), scritto da Vittorio Gallese, docente di fisiologia all'Università di Parma e membro del team che ha scoperto i neuroni specchi nel 1992, con Michele Guerra, docente di Teoria del cinema all' Università di Parma. Per capire in che modo il cinema riesca a coinvolgerci nel suo mondo fittizio, i ricercatori hanno applicato la teoria dei neuroni specchio: capiamo le azioni degli altri grazie ai nostri neuroni motori che ci permettono di immedesimarci. L'esperimento è partito da un'ipotesi: guardare il gesto di un attore stimola le stesse aree che si attivano quando si compie quell'azione in prima persona. Pertanto di fronte a un film che ci mostra azioni, movimenti, emozioni si genera un'immedesimazione che ci porta “dentro il grande schermo”. Durante le due ore al cinema, al buio e immobili, mettiamo tutte le nostre risorse al servizio dell' immedesimazione. In breve il cinema ci riporta allo stadio di “osservatori silenziosi” e “mimi” proprio della nostra infanzia, ci fa tornare bambini.
Questa “magica esperienza” si ripete a ogni appuntamento con “Metti una sera al cinema” e anche la ventottesima Rassegna non farà eccezioni: i venticinque film in programma ci porteranno in giro per il mondo, ci faranno conoscere personaggi simpatici, trasgressivi, coraggiosi; situazioni piacevoli e non, strappalacrime o dure; registi e registe che raccontano la realtà col filtro della cinepresa applicando spesso quelli che Italo Calvino in “Lezioni americane – Sei proposte per il prossimo millennio” indica come valori o qualità o specificità della letteratura, ma che possono sicuramente adattarsi al cinema: leggerezza, rapidità, esattezza, visibilità, molteplicità. La sesta “consistency” non ha fatto in tempo a completarla, ma forse se fosse vivo ancora oggi, avrebbe aggiunto un'altra specificità capace di riassumerle tutte e rendere trasparente l'opacità del mondo: la Bellezza.
Ed ecco i film in sintesi:
Se permetti non parlarmi di bambini: Io, lei... e una bambina di troppo.Commedia campione di incassi in Argentina,
The Idol: Il racconto di un eroe popolare, nato nella striscia di Gaza e arrivato a vincere Arab Idol.
Truman:Questo film ci riconcilia con la natura umana, e con il cinema nella sua capacità di raccontarla. La regia e gli attori non manipolano i nostri sentimenti ma li guidano senza falsi pudori nel centro pieno della storia e nel cuore gonfio dei suoi eroi del quotidiano, centellinando le lacrime (che sgorgheranno comunque copiose fra il pubblico) e modulando l'accompagnamento musicale per raccontarci come sono fatti gli uomini, e le donne, di quali meschinità ma anche di quale grandezza sono capaci.
Nahid: Un'opera prima colma di spunti, che pur rimanendo in attesa di un adeguato sviluppo accenna una poetica della contraddizione, senza rifuggire il dolore.
Il condominio dei cuori infranti: Una commedia surreale e sociale che descrive la realtà nella sua desolazione e la riscatta attraverso la mobilitazione di un'umanità inattesa.Parabola umanista, narrata con irreale leggerezza, il film trasforma in poesia la banalità del quotidiano, sospendendo i suoi protagonisti tra prigione del reale e sogno di fuga.
In nome di mia figlia:Daniel Auteuil molto efficace in un film di cronaca giudiziaria.
Segreti di famiglia: Un prodotto sorretto da ottime interpretazioni che merita di essere visto se si cerca un film intimista e raffinato che narra in maniera lucida e verosimile il lento e doloroso percorso verso la riconciliazione famigliare. Pessimista nel suo complesso ma apre uno spiraglio di ottimismo e speranza proprio nel finale. Da vedere per riflettere.
Fiore: Giovannesi torna a raccontare gli ultimi scansando la retorica e il buonismo grazie alla forza documentaria della sua regia agile e mai edulcorata.
Café Society: Il trionfo dell'immagine autosufficiente in una commedia figurativamente audace, dove riemerge lo splendore di Lubitsch.
RACE IL COLORE DELLA VITTORIA : Il film corre indisturbato alla metaraccontando l’epopea di Jesse Owens.
Frantz: Ozon cambia pelle e genere insistendo sulla vertigine intellettuale che provoca la dialettica realtà-finzione.Dramma ficcato come una spina tra le due guerre e attraversato da un nazionalismo che esacerbato sfocerà qualche decennio più tardi in una Seconda Guerra Mondiale, Frantz fa risuonare in un film d'epoca le agitazioni geopolitiche contemporanee, emergendo l'universalità dei suoi propositi. In conclusione e davanti al quadro di Manet (Le Suicidé), Ozon ci ricorda che il cinema è l'arte della menzogna. Il cinema abbraccia e manipola il mondo reale, come Anna, meravigliandoci e incarnando l'irriducibile istinto vitale che si insinua e persiste. E dolcemente riprende il respiro.
Lo stato contro Fritz Bauer: La pervicace ostinazione di un uomo che non persegue la vendetta ma che non può e non vuole arrendersi dinanzi ai cosiddetti 'principi superiori'.
Al di la delle montagne: Un film che porta a compimento la minaccia dell'assorbimento dell'individuo nelle metamorfosi capitaliste, spiegandola lungo un'asse temporale che contempla presente, passato e futuro.
Sole alto: Un lavoro sincero, che guarda oltre la guerra dei Balcani e si iscrive nel ristretto gruppo di opere che hanno colto nel profondo lo specifico del conflitto.
Il cliente: Il racconto di una vicenda in cui azione teatrale e quotidianità si ritrovano in una specularità significante. En passant, Farhadi non si astiene dal ricordarci che in Iran la censura è ancora attiva e può decidere sulla messa in scena o meno di uno spettacolo. Come a dire che molto sta cambiando in quella società ma che alcuni vincoli sono ancora ben presenti.
Fai bei sogni: Marco Bellocchio traspone il bestseller di Gramellini e accetta con umiltà il ruolo di narratore accessibile a grandi e piccini
L’uomo che vide l’infinito: La storia di una mente geniale che supera le barriere della rigidità accademica e fa una piccola e incisiva rivoluzione.
Tra la terra e il cielo: Ambientato sulle scenografiche rive del Gange, il film segue due storie, differenti anche nello stile. Ottima prova di Richa Chadda, star indiana.
La corte: Brillante commedia francese, dalla scrittura impeccabile, che racconta del giudice Xavier Racine, uomo di legge rigido e inflessibile, maniacale e razionale, che riconoscendo nella giurata Ditte Lorensen-Coteret l'anestesista che lo aveva assistito durante una sua passata ospedalizzazione si innamora come un ragazzino ed inizia una corte tenace, ma non priva di garbo, nei confronti della bella signora (il giudice è il sempre ottimo Fabrice Luchini, la giurata è una fascinosa attrice olandese, Sidse Babett Knudsen).
La verità sta in cielo:Le origini di un crimine misterioso a Roma Il 22 giugno 1983 una ra ragazza di 15 anni, Emanuela Orlandi, sparisce dal centro di Roma e non farà più ritorno; è la figlia di un commesso pontificio e ben presto si capisce che la sparizione coinvolge diversi poteri forti, dal Vaticano alla Banda della Magliana fino a Mafia Capitale. La sua scomparsa è l'occasione per raccontare la piramide omertosa che da quel momento metterà in ginocchio la capitale. Una vicenda con scabrose ramificazioni ancora attuali in un tessuto tipicamente italiano che coinvolge politica, criminalità organizzata e una parte della Chiesa. È da 30 anni che questa storia attende di essere raccontata.
Les souvenirs: Un inno al tempo che passa, alla giovinezza, alla senilità e a tutto quello che scorre tra le due stagioni della vita
Io Daniel Blake: Una tranche de vie carica di uno sguardo profondamente umano che provoca commozione senza utilizzare alcun artificio.
Vertigine:La storia di un amore che divenne la cosa più spaventosa che sia mai accaduta ad una donna.
Tutto può accadere a Broadway: Bogdanovich regala un'ora e mezza di puro divertimento, "svitato" e cinefilo.
La La Land: Chazelle sorprende e convince. Un accurato mix di musica e immagini garantisce al film la leggerezza necessaria e un commovente sottofondo di malinconia.
Questa la rassegna ufficiale….Buona visione!
C.G.S. DON BOSCO