5 dicembre 2023 HOURIA
METTI UNA SERA AL CINEMA 34
HOURIA
HOURIA Regia Mounia Meddour, Genere Drammatico, ALGERIA 104 minuti
Houria, il film diretto da Mounia Meddour, racconta la storia di una giovane donna di nome Houria, grande appassionata di danza classica. La ragazza vive un'esperienza traumatica, dalla quale esce con gravi menomazioni fisiche. La giovane, però, si rialza, nonostante le ferite, grazie anche ad altre donne, che hanno vissuto situazioni simili alla sua.
In un'Algeria scossa dalle proteste, passate sotto il nome di "rivoluzione del sorriso" o "movimento Hirak", queste donne riescono a formare una sorellanza resiliente e a trovare la maniera per poter proseguire la loro passione.
In un'Algeria scossa dalle proteste, passate sotto il nome di "rivoluzione del sorriso" o "movimento Hirak", queste donne riescono a formare una sorellanza resiliente e a trovare la maniera per poter proseguire la loro passione.
Mounia Meddour al suo secondo film sceglie nuovamente come protagonista Lyna Khoudri, la stessa intensa attrice di Non conosci Papicha. La libertà è già scritta nel nome della protagonista e, il film è quasi interamente girato con la telecamera puntata sull’emotività espressiva delle attrici e, una scenografia di fondo abbagliata di luce solare.
Mounia Meddour rivolge lo sguardo della sua cinepresa unicamente verso l’universo femminile del suo paese, ferito profondamente dalle rigide restrizioni imposte dai Jihadisti durante il cosiddetto “decennio nero”. La battaglia di Houria contro l’indifferenza della polizia verso la sua denuncia, è il retaggio di un periodo oscuro per l’Algeria che è ancora latente nella cultura e nelle istituzioni. Quando Sonia decide di imbarcarsi clandestinamente su un gommone per tentare la fuga dal Paese, Houria affoga nella solitudine e nella rassegnazione. L’altrove immaginario che la regista consegna alle sue protagoniste è anche nelle canzoni datate di un pezzo di Mediterraneo da raggiungere a qualunque costo. Il corpo è al centro dell’intero film, le mani e la lingua per i sordomuti appresa dalla protagonista, diventano una coreografia permanente e cangiante nell’arco narrativo del personaggio.
Mounia Meddour rivolge lo sguardo della sua cinepresa unicamente verso l’universo femminile del suo paese, ferito profondamente dalle rigide restrizioni imposte dai Jihadisti durante il cosiddetto “decennio nero”. La battaglia di Houria contro l’indifferenza della polizia verso la sua denuncia, è il retaggio di un periodo oscuro per l’Algeria che è ancora latente nella cultura e nelle istituzioni. Quando Sonia decide di imbarcarsi clandestinamente su un gommone per tentare la fuga dal Paese, Houria affoga nella solitudine e nella rassegnazione. L’altrove immaginario che la regista consegna alle sue protagoniste è anche nelle canzoni datate di un pezzo di Mediterraneo da raggiungere a qualunque costo. Il corpo è al centro dell’intero film, le mani e la lingua per i sordomuti appresa dalla protagonista, diventano una coreografia permanente e cangiante nell’arco narrativo del personaggio.