29 novembre 2022 MARCIA SU ROMA
METTI UNA SERA AL CINEMA 33
MARCIA SU ROMA
MARCIA SU ROMA – regia di Mark Cousins
Genere Documentario - durata 97 minuti
Mark Cousins ripercorre le cause e le tappe di quel momento storico attraverso materiali dell'Istituto Luce e film dell'epoca come A noi! di Umberto Paradisi. Un documentario su Roma, sull'Italia e sul fascismo che si interessa alla semiotica e alla psicologia dei simboli che li pervadono. Lo firma Mark Cousins, voce fuori dal coro, autore sui generis, che i più conoscono per la serie-fiume sulla storia del cinema The story of film.
Un documentarista visionario
come Cousins rilegge il periodo fascista attraverso l’occhio del cinema. Cousins ha realizzato
documentari dallo stile ancor più sorprendente, ma in Marcia su Roma non
si discosta troppo dalla formula del suo saggio in quindici puntate perché
anche questa, a suo modo, è un'opera sulla didattica del cinema. Si indagano i
movimenti, le espressioni, gli sguardi del fascismo per come venivano
consacrati all'immagine in movimento attraverso gli anni venti (e non solo). Ma
Cousins è anche un regista consacrato alla specificità dei luoghi (la sua forma
cinematografica, diretta o indiretta, è quella del pellegrinaggio) e ci regala
quindi scorci di Napoli e soprattutto di Roma. Della capitale sono ritagliate
ed evidenziate le tracce architettoniche del fascismo, agli occhi autoctoni
troppo "normali" e di fronte alle quali la prospettiva sghemba di
Cousins si chiede cosa sia giusto fare dei resti vergognosi della storia. Un
tema troppo spesso assente dal dibattito pubblico nostrano, e del resto estensione
di un problema più vasto sulla mancata elaborazione del passato fascista e
coloniale, che il regista giustamente riprende. Non tutto va preso alla lettera
nei flussi cognitivi di Cousins, famoso per gli esempi geniali di pensiero
laterale che connettono fili inusuali della storia del cinema; Marcia su Roma ad
esempio inizia con i fascisti e verso la fine arriva a citare un documentario
muto sugli Inuit canadesi. Sono ispirazioni e suggestioni che rendono sempre
fresco il lavoro di Cousins, specialmente quando si applica a un soggetto
solitamente circondato da un dibattito stantio e asfissiante. Non è solo il
cinema a spaziare, ma anche la storia stessa, con il film che traccia paralleli
sull'eredità mussoliniana presa in prestito da altri dittatori attraverso il
secolo, fino ad arrivare a Trump e all'attacco al Campidoglio statunitense del
2021, che apre e chiude il film e che presumibilmente ne è stato l'ispirazione
iniziale, in quanto terminale storico dell'idea di una marcia come spettacolo
di sopruso e condizionamento politico.