19 marzo 2013 The Artist - METTI UNA SERA AL CINEMA - CGS DON BOSCO APS VERBANIA

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19 marzo 2013 The Artist

STORICO RASSEGNE > METTI UNA SERA AL CINEMA 24

SPECIALE SERATA del 19 marzo 2013

scatti gentilmente concessi da Massimiliano Bonino VideoPhotography
martedi 19 marzo 2012

THE ARTIST

       
Trama del film The Artist:
Il film The Artist ha inizio a Hollywood nel 1927. Georges Valentin è un divo del cinema muto. La vita sembra sorridergli finché l'avvento dei film sonori lo condannerà all'oblio. Peppy Miller, giovane comparsa, sta invece per esssere lanciata nel firmamento delle star.


GENERE: Commedia, Drammatico, Sentimentale
REGIA: Michel Hazanavicius

SCENEGGIATURA: Michel Hazanavicius
ATTORI:
Jean Dujardin, Bérénice Bejo, John Goodman, James Cromwell, Missi Pyle, Penelope Ann Miller, Malcolm McDowell

FOTOGRAFIA: Guillaume Schiffman
MONTAGGIO: Tariq Anwar
MUSICHE: Ludovic Bource
PRODUZIONE: La Petite Reine in coproduzione con Studio 37 e France 3 Cinéma
DISTRIBUZIONE: BIM Distribuzione
PAESE: Francia 2011
DURATA: 100 Min
FORMATO: B/N



Un film 'muto' che appassiona e diverte  


Giancarlo Zappoli
 
Hollywood 1927. George Valentin è un notissimo attore del cinema muto. I suoi film avventurosi e romantici attraggono le platee. Un giorno, all'uscita da una prima, una giovane aspirante attrice lo avvicina e si fa fotografare sulla prima pagina di Variety abbracciata a lui. Di lì a poco se la troverà sul set di un film come ballerina. È l'inizio di una carriera tutta in ascesa con il nome di Peppy Miller. Carriera che sarà oggetto di una ulteriore svolta quando il sonoro prenderà il sopravvento e George Valentin verrà rapidamente dimenticato.
Anno Domini 2011, era del 3D che invade con qualche perla e tante scorie gli schermi di tutto il mondo. Michel Hazanavicius porta sullo schermo, con una coproduzione di rilievo, un film non sul cinema muto (che sarebbe già stato di per sé un bel rischio), ma addirittura un film 'muto'. Cioé un film con musica e cartelli su cui scrivere (neanche tanto spesso) le battute dei personaggi. Si potrebbe subito pensare a un'operazione da filologi cinefili da far "circuitare" nei cinema d'essai. Non è così. La filologia c'è ed è così accurata da far perdonare l'errore veniale dei titoli di testa scritti con una grafica e su uno sfondo che all'epoca erano appannaggio dei film noir. Hazanavicius conosce in profondità il cinema degli Anni Venti, ma questa sua competenza non lo ha raggelato in una riesumazione "cineteca ria". Si ride, ci si diverte, magari qualcuno si commuove anche in un film che utilizza tutte le strategie del cinema che fu per raccontare una storia in cui la scommessa più ardua, ma vincente perlomeno al festival di Cannes,  è quella di dimostrare che fondamentalmente le esigenze di un pubblico distante anni luce da quei tempi sono in sostanza le stesse. Al grande schermo si chiede di raccontare una storia in cui degli attori all'altezza si trovino davanti una sceneggiatura e un sistema di riprese che consentano loro di 'giocare' con i ruoli che gli sono stati affidati. Se poi il film può essere letto linguisticamente anche a un livello più alto (come accade in questa occasione in particolare con l'uso della colonna sonora di musica e rumori) il risultato può dirsi completo. Per una volta poi si può anche parlare con soddisfazione di un attore 'cane'. Vedere per credere.


Articolo su VCO AZZURRA TV del 27.03.2013
Articolo su ECO RISVEGLIO del 27.03.2013
Articolo su VERBANIA NOTIZIE del 27.03.2013

I COMMENTI sulla SERATA di THE ARTIST

       
Tra gli eventi che hanno caratterizzato la 24° Rassegna di “Metti una sera al cinema”, quello del 19 Marzo è stato sicuramente il più significativo e coinvolgente. Infatti in occasione della proiezione del pluripremiato film “The Artist”, gli organizzatori hanno pensato di osare un accostamento insolito, ma che si è rivelato suggestivo e soprattutto molto apprezzato e applaudito dagli associati di tutti e tre gli spettacoli: cinema – danza.
Per l’occasione è stato interpellato un artista eclettico, danzatore, coreografo, attore, regista, con un curriculum di tutto rispetto, ANDREA LONGHI, che, dichiara:”guardando e riguardando il film, non doveva essere contaminato, il mio intervento non doveva sfociare in una pantomima . Ho preferito ispirandomi al protagonista George Valentin (Jean Dujardin), raccontare me stesso e vi assicuro che il “disagio” vissuto dalla star del cinema muto all’avvento del sonoro, non è così lontano dalla mia vita reale”. L’impegno assunto da Andrea Longhi con “Metti una sera al cinema” ha evidenziato ancora una volta quella creatività e capacità di “inventarsi continuamente” che lo rendono uno dei coreografi più versatili e geniali delle ultime generazioni. Questo impegno lo ha portato si può dire a ripercorrere la Sua carriera artistica che dalla formazione classica è proseguita in una costante ricerca di forme sempre nuove, con il teatro d’avanguardia, la danza contemporanea e la modern  dance americana. Fondatore della PAERBLEAU Dance Company, Coreografo in diverse edizioni del Festival Tones on the Stones e del Premio Fedora, collaboratore Artistico del Parco della Fantasia”Gianni Rodari” di Omegna, autore e interprete di pièce teatrali e di laboratori spettacolo per bambini (9000 all’anno), guida d’eccezione per bambini e famiglie presso l’Antica cava di Marmo Rosa di Ornavasso, sono solo alcune delle attività svolte in particolare nel nostro territorio,ma le Sue esperienze professionali spaziano e oltrepassano i confini provinciali e nazionali. La coreografia creata e realizzata per il pubblico  di “Metti una sera al cinema” insieme con la bravissima e affiatata partner SILVIA COCCHI ha sicuramente contribuito a far ritrovare allo spettatore il gusto dei tempi in cui il cinema, muto e in bianco e nero, era tutto da scoprire. La riflessione dell’artista su se stesso ha inoltre sicuramente aiutato a riflettere sul disagio che chiunque prova di fronte alla novità di qualunque tipo essa sia: tecnologica, culturale, politica, religiosa e allora grazie al regista di “The Artist” Michel Hazanavicious per aver avuto il coraggio in questo tempo di realizzare un film  muto e ad Andrea e Silvia per averlo reso più leggibile e fatto maggiormente apprezzare.

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