30 novembre 2021 MARX PUO’ ASPETTARE
METTI UNA SERA AL CINEMA 32
MARX PUO' ASPETTARE
MARX PUO’ ASPETTARE Regia di Marco Bellocchio
Paese Italia durata 100 minuti Genere Documentario
Marx può aspettare è un document(ari)o straordinario,
sintesi del cinema di Marco Bellocchio e al contempo rivelazione profondamente
intima della personalità del regista e di "quel manicomio che era la
nostra casa", dove "ognuno pensava a se stesso".
Alla fonte,
come in ogni opera di Bellocchio, c'è la figura materna ossessionata dalla
religione, che il regista ha descritto fin dal suo primo film come cieca di
fronte alle individualità dei suoi figli. Agli antipodi c'è la figura di
Camilllo, bellissimo e fragile, privo delle capacità intellettuali elevatissime
dei fratelli Piergiorgio e Marco, ma anche dell'ironia e consapevolezza del
sindacalista Alberto, o del conforto della fede di Letizia e Maria Luisa.
Simile fisicamente a James Dean anche nella malinconia dello sguardo, o al
giovane Lou Castel che ne è stato l'alter ego cinematografico, Camillo era un
eterno escluso in una famiglia di personalità autonome. Le foto e i filmati di
famiglia ricostruiscono tutta la sua breve vita, e i brani dei film di Marco
Bellocchio - I pugni in tasca, ma
anche L'ora di religione o Gli occhi, la bocca - lo
evocano ripetutamente, anche con quella frase che dà il titolo al documentario,
e che Camillo pronunciò quando Marco cercò di conferirgli un'identità
attraverso l'impegno politico.
Con quel senso di colpa Marco Bellocchio fa qui i conti, a suo modo e da par
suo, mantenendo quel distacco formale e quella ironia espositiva che sono
argini evidenti ad un dolore e ad una responsabilità faticosamente
riconosciuti, che tuttavia diventano - per noi spettatori - uno tsunami
emotivo.