18 ottobre 2016 SE PERMETTI NON PARLARMI DI BAMBINI
STORICO RASSEGNE > METTI UNA SERA AL CINEMA 28
SE PERMETTI NON PARLARMI DI BAMBINI
SE PERMETTI NON PARLARMI DI BAMBINI!
Se permetti non parlarmi di bambini!
Un film di Ariel Winograd. Con Diego Peretti, Maribel Verdú, Guadalupe Manent, Martín Piroyansky, Horacio Fontova.Marina Bellati, Guillermo Arengo, Pablo Rago, Jorgelina Aruzzi, Erika de Sautu Riestra, Lucía Maciel, Esteban Menis, Carla Pandolfi, Iair Said
Titolo originale Sin hijos. Commedia, durata 100 min. - Argentina, Spagna 2015. - Microcinema
Un film sull'allergia ai bambini per illuminarne, in chiave di commedia, la sensibilità e l'intraprendenza.
Marianna Cappi
Da quando si è separato Gabriel non ha fatto altro che pensare a sua figlia Sofia e a trascorrere del tempo con lei. Le altre donne non sembrano interessargli nemmeno. Poi però si ripresenta al suo negozio di musica l'ex compagna di liceo Vicky, da sempre ammirata, oggi più affascinante che mai. Per lei, Gabriel è disposto a tutto, persino a mentire su quanto ha di più caro. Così, quando Vicky gli fa capire che potrebbe essere sua per sempre, a patto che non ci siano bambini di mezzo, Gabriel non ha il coraggio di dirle la verità su Sofia e nega la sua esistenza.
Mentre in Italia l'opinione pubblica si divide, tra indignati e non, sulla questione del ristoratore che avverte con pubblici cartelli che il suo locale non è children-friendly, l'argentino Ariel Winograd la butta in commedia (romantica), con la storia di un super papà che s'innamora di una donna allergica ai bambini. Il risultato è un film che, curiosamente ma non troppo, sembra indicato proprio per un pubblico di ragazzini, non solo perché garantisce che gli sconvolgimenti famigliari non sono materia intricata solo per loro ma danno del filo da torcere anche agli adulti, ma soprattutto perché affida alla bambina di nove anni (la capace Gadalupe Manent) il ruolo risolutore che l'adulto non arriva mai ad indossare.
La visione in modalità famigliare, allargata o meno, è consigliata anche per un terzo motivo: se normalmente, infatti, il cinema richiede una fisiologica dose di sospensione dell'incredulità, qui la dose richiesta è almeno doppia, poiché tutto si basa sul presupposto traballante che un uomo che vive per la figlia potrebbe negarne tanto a lungo l'esistenza, tormentandosi, certo, ma non correndo ai ripari.
La compagnia di un minore potrebbe dunque essere utile per ricordare che non è quello il punto e che non vale la pena curarsi d'altro se non di lasciarsi divertire un po'. È vero. Di cinema con la maiuscola ce n'è poco, nel film di Winogard, e quel che c'è viene da altri (basta pensare alla citazione nascosta di About a boy e a quella scoperta e scherzosa di Notting Hill), la storia è esile, l'idea poco più di una trovata, però la commedia è piacevole, tenerona nella sua ingenuità narrativa e innocua nella sua ingenuità tecnica.
Sicuramente ha sbancato il botteghino in Argentina anche perché, non avendo grandi pretese, è buona un po' per tutti i palati, ma non avere grandi pretese, possedere una bonarietà di fondo, non è un difetto di per sé, e ancor meno in questo caso.
La visione in modalità famigliare, allargata o meno, è consigliata anche per un terzo motivo: se normalmente, infatti, il cinema richiede una fisiologica dose di sospensione dell'incredulità, qui la dose richiesta è almeno doppia, poiché tutto si basa sul presupposto traballante che un uomo che vive per la figlia potrebbe negarne tanto a lungo l'esistenza, tormentandosi, certo, ma non correndo ai ripari.
La compagnia di un minore potrebbe dunque essere utile per ricordare che non è quello il punto e che non vale la pena curarsi d'altro se non di lasciarsi divertire un po'. È vero. Di cinema con la maiuscola ce n'è poco, nel film di Winogard, e quel che c'è viene da altri (basta pensare alla citazione nascosta di About a boy e a quella scoperta e scherzosa di Notting Hill), la storia è esile, l'idea poco più di una trovata, però la commedia è piacevole, tenerona nella sua ingenuità narrativa e innocua nella sua ingenuità tecnica.
Sicuramente ha sbancato il botteghino in Argentina anche perché, non avendo grandi pretese, è buona un po' per tutti i palati, ma non avere grandi pretese, possedere una bonarietà di fondo, non è un difetto di per sé, e ancor meno in questo caso.